venerdì 3 aprile 2009

Le isobare.


Ormai tutta la Terra è disseminata di stazioni di rilevamento meteo, ed è quindi semplice individuare quotidianamente le zone nelle quali la pressione atmosferica è minima (indicate con B nelle cartine) e quelle dove è massima (indicate con A nelle cartine). Gli spazi tra queste zone sono caratterizzati da pressioni intermedie che, in alcuni punti risulteranno uguali fra loro: se uniamo questi punti (ad uguale pressione) tra di loro con segni tracciati su cartine geografiche otteniamo delle linee dette isobare (iso=uguale baros=pressione). Cartine di questo tipo (dette appunto cartine bariche) vengono pubblicate da alcuni quotidiani e danno parecchie informazioni soprattutto sulla direzione ed intensità dei venti.

Abbiamo infatti visto come l'aria tenda a trasferirsi da zone di alta a zone di bassa pressione con movimenti rotatori ben definiti: per conoscere la direzione dei venti prevalenti sarà sufficiente ricordare che essi scorrono quasi paralleli alle isobare e che hanno un'intensità grossomodo proporzionale alla differenza di pressione esistente; in pratica, se le isobare (generalmente tracciate ad intervalli di 4 mb) sono molto fitte, il vento sarà forte, se sono diradate il vento sarà debole.

2 commenti:

MARO PRETELLI ha detto...

professore,ho inalmente finito il mio 5° ed ultimo lavoro personale...
non glilo faccio vedere adesso,voglio aspettare la data di scadenza,anche perche l'argomento sul quale l'ho fatto non l'ha ancora spiegato.

ps: l'ho fatto su sketchup ed è sul risparmio energetico,ho ideato la casa perfetta,mettende insieme tutti i sistemi di risparmio energetico.

Marco Pretelli ha detto...

scusi gli errori grammaticali