venerdì 13 marzo 2009

Gli strati dell’atmosfera.


Gli strati dell’atmosfera.
L'aria avvolge interamente la Terra costituendo un vero e proprio involucro che, sotto l'azione della gravità e della forza centrifuga dovuta alla rotazione terrestre, assume una forma sferoidale (pensate alla sagoma di un uovo), schiacciata ai poli e rigonfia all'Equatore. Per questo motivo, anche se non è possibile individuare con precisione i suoi confini con gli spazi interplanetari, è stata chiamata atmosfera (dal greco atmòs = vapore e sfaira = sfera). In essa è possibile distinguere un certo numero di strati (o sfere), concentrici con la Terra, caratterizzati da temperatura e da proprietà chimiche diverse. Partendo dalla superficie terrestre (il suolo) e andando verso l'alto si distinguono: la troposfera, la stratosfera, la mesosfera, la termosfera e l'esosfera.
La troposfera E’ il primo strato dell’atmosfera, quello in cui siamo immersi. Il calore che proviene dalla superficie della Terra riscalda questo strato e quindi la temperatura diminuisce procedendo verso l’alto. Nella troposfera l’aria è in continuo movimento ed è qui che avvengono i fenomeni atmosferici come il vento, la formazione delle nuvole, le precipitazioni, ecc. Subito sopra, ad un’altezza che varia tra gli 8 Km sopra i poli e i 18 Km sopra l’equatore, si trova la tropopausa, che segna il passaggio alla stratosfera.
La stratosfera In questo strato non ci sono fenomeni dovuti alla turbolenza atmosferica, come in tutti i successivi strati. Il vapore acqueo è praticamente assente e i gas sono molto più rarefatti. Qui la temperatura aumenta con il crescere dell’altezza, poiché lo strato di ozono qui presente assorbe direttamente parte delle radiazioni solari. La stratopausa rappresenta il confine con la mesosfera e si trova intorno ai 50 Km di altezza.
La mesosferaIn questo strato la temperatura ritorna a diminuire con l’aumentare dell’altezza. Il calore, infatti, arriva dalla superficie della Terra, che è piuttosto distante. A circa 100 Km di altezza, si ha il minimo termico, dove si trova la mesopausa, che rappresenta il passaggio con la termosfera.
La termosfera La temperatura in questo strato cresce con l’aumentare dell’altezza. La densità dei gas presenti diminuisce andando verso l’alto.
L’esosfera Rappresenta lo strato più esterno dell’atmosfera e anche quello meno conosciuto. I ricercatori hanno calcolato che la temperatura superi addirittura i 2000 °C.

Ecco l'ISOLA DI PLASTICA nel Pacifico!!!



Alcuni mesi fa dedicai un post al “Pacific Trash Vortex”, un immenso vortice di plastica presente nell’Oceano Pacifico. Ora è arrivata la conferma dell’esistenza di questa immensa isola di spazzatura, precisamente nel Pacifico settentrionale: si tratta di due masse distinte, una “massa di rifiuti occidentale” che va da 50 miglia nautiche al largo della California fino alle Hawaii (mossa da correnti marine che si muovono in senso orario) e di una “massa di rifiuti orientale” che va dalle Hawaii fin quasi al Giappone (mossa da correnti marine che si muovono in senso antiorario). I biologi marini la chiamano “zuppa di plastica” e sta appena sotto il livello dell’acqua, per uno spessore di circa 10 metri. Quest’isola di rifiuti è stata scoperta per caso dal navigatore americano Charles Moore che, involontariamente, nel 1997 si è imbattuto in quest’area che sulle mappe nautiche è chiamata “il cerchio del Nord Pacifico”, ovvero un vortice in cui l’oceano circola più lentamente per l’assenza di vento e un sistema di pressione atmosferica estremamente alta. Lo stesso Moore si è poi auto impegnato ricercatore in quest’isola di plastica e in questi 10 anni è riuscito a definirvi i confini (quelli sopra descritti e visibili nella mappa allegata) e la consistenza (almeno 100 milioni di tonnellate di plastica): la notizia è stata diffusa in questi giorni dall’Indipendent di Londra. La vasta area di spazzatura è naturalmente una conseguenza delle attività umane: plastica proveniente da ovunque, dagli stabilimenti costieri alle navi fino ai pozzi petroliferi e sta comportando danni gravissimi all’ecosistema marino con moria di pesci, piante acquatiche, mammiferi marini ed uccelli.
Ecco quindi dove vanno a finire milioni di tonnellate di plastica provenienti da tutto il mondo e, come sempre, alla base di tutto ciò ci sta l’attività umana coadiuvata da due aspetti: il primo sta nella grande quantità di imballaggi che avvolgono i prodotti che quotidianamente compriamo (la cui riduzione sarebbe il primo passo verso una possibile risoluzione del problema rifiuti che interessa un po’ tutto il mondo), il secondo sta nel mancato riciclaggio della plastica (che viene applicato purtroppo in poche aree del mondo). Questi due 
aspetti (anzi, la loro mancata risoluzione) sta riempiendo i nostri mari di spazzatura che, per un gioco di correnti, sta andando tutta verso l’Oceano Pacifico. Quando interverremo? Probabilmente quanto l’Oceano Pacifico sarà completamente pieno…

giovedì 5 marzo 2009

Programma di Scienze delle terra


Programma di Scienze delle Terra

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oppure lo puoi trovare nel gruppo

Helpleoscienze


Biennio IIS "L da Vinci"
Prof Fantechi Giuliano
Anno scolastico 2008/2009

mercoledì 4 marzo 2009

suddivisione dell'atmosfera



lavoro personale di marco pretelli della I°c